Antico Testamento

Nuovo Testamento

Giobbe 7:6-18 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

6. I miei giorni son passati via più leggermente che la spola del tessitore,E son venuti meno senza speranza.

7. Ricordati che la mia vita è un vento, Che l'occhio mio non tornerà più a vedere il bene.

8. L'occhio di chi mi vede non mi riguarderà più; Se tu rivolgi gli occhi verso me, io non sarò più.

9. Come la nuvola si dilegua, e se ne va via;Così chi scende nel sepolcro non ne salirà più fuori.

10. Egli non ritornerà più a casa sua,E il luogo suo non lo riconoscerà più.

11. Io altresì non ratterrò la mia bocca;Io parlerò nell'angoscia del mio spirito,Io mi lamenterò nell'amaritudine dell'anima mia.

12. Sono io un mare, o una balena,Che tu mi ponga guardia attorno?

13. Quando io dico: La mia lettiera mi darà alleggiamento,Il mio letto solleverà parte del mio lamento;

14. Allora tu mi sgomenti con sogni,E mi spaventi con visioni.

15. Talchè io nell'animo sceglierei innanzi di essere strangolato,E innanzi vorrei la morte che le mie ossa.

16. Io son tutto strutto; io non viverò in perpetuo;Cessati da me; conciossiachè i miei giorni non sieno altro che vanità.

17. Che cosa è l'uomo, che tu ne faccia sì grande stima,Che tu ponga mente ad esso?

18. E che tu lo visiti ogni mattina,E ad ogni momento l'esamini?

Leggi il capitolo completo Giobbe 7