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Daniele 6:8-19 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

8. Ora, o re, fa' il divieto, e scrivine lettere patenti, che non si possano mutare; quali son le leggi di Media, e di Persia, che sono irrevocabili.

9. Il re Dario adunque scrisse le lettere patenti, e il divieto.

10. Or Daniele, quando seppe che le lettere erano scritte, entrò in casa sua; e, lasciando le finestre della sua sala aperte verso Gerusalemme, a tre tempi del giorno si poneva inginocchioni, e faceva orazione, e rendeva grazie davanti al suo Dio; perciocchè così era uso di fare per addietro.

11. Allora quegli uomini si radunarono, e trovarono Daniele orando, e supplicando davanti al suo Dio.

12. Ed in quello stante vennero al re, e dissero in sua presenza, intorno al divieto reale: Non hai tu scritto il divieto, che chiunque farà alcuna richiesta a qualunque dio, od uomo, di qui a trenta giorni, salvo che a te, o re, sia gettato nella fossa de' leoni? Il re rispose, e disse: La cosa è ferma, nella maniera delle leggi di Media, e di Persia, che sono irrevocabili.

13. Allora essi risposero, e dissero in presenza del re: Daniele, che è di quelli che sono stati menati in cattività di Giudea, non ha fatto conto alcuno di te, o re, nè del divieto che tu hai scritto; anzi a tre tempi del giorno fa le sue orazioni.

14. Allora, come il re ebbe intesa la cosa, ne fu molto dolente, e pose cura di liberar Daniele; e fino al tramontar del sole, fece suo sforzo, per iscamparlo.

15. In quel punto quegli uomini si radunarono appresso del re, e gli dissero: Sappi, o re, che i Medi, e i Persiani hanno una legge, che alcun divieto, o statuto, che il re abbia fermato, non si possa mutare.

16. Allora il re comandò che si menasse Daniele, e che si gettasse nella fossa de' leoni. E il re fece motto a Daniele, e gli disse: L'Iddio tuo, al qual tu servi con perseveranza, sarà quello che ti libererà.

17. E fu portata una pietra, che fu posta sopra la bocca della fossa; e il re la suggellò col suo anello, e con l'anello de' suoi grandi; acciocchè non si mutasse nulla intorno a Daniele.

18. Allora il re andò al suo palazzo, e passò la notte senza cena, e non si fece apparecchiar la mensa, e perdette il sonno.

19. Poi il re si levò la mattina a buon'ora, in su lo schiarir del dì, e andò in fretta alla fossa de' leoni.

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