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2 Croniche 35:7-22 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

7. E Giosia presentò al comun popolo, che si trovò quivi, del minuto bestiame, agnelli, e capretti, in numero di trentamila, tutti per la Pasqua; e tremila buoi; i quali erano delle facoltà proprie del re.

8. I suoi principali ufficiali fecero anch'essi liberalmente presenti al popolo, a' sacerdoti, ed a' Leviti. Ed Hilchia, e Zaccaria, e Iehiel, conduttori della Casa di Dio, donarono a' sacerdoti, per la Pasqua, duemila seicento tra agnelli e capretti, e trecento buoi.

9. E Conania, e Semaia, e Natanael, suoi fratelli, ed Hasabia, e Ieiel, e Iozabad, capi de' Leviti, presentarono a' Leviti, per la Pasqua, cinquemila tra agnelli e capretti, e cinquecento buoi.

10. Così, essendo il servigio apprestato, i sacerdoti stettero vacando al loro ufficio; ed i Leviti, a' Loro spartimenti, secondo il comandamento del re.

11. Poi la Pasqua fu scannata; e i sacerdoti ricevendo il sangue dalle mani di coloro che scannavano, lo spandevano; ed i Leviti scorticavano gli animali.

12. E, dandoli al comun popolo, diviso per case paterne, levavano l'olocausto, per offerirlo al Signore, secondo ch'è scritto nel libro di Mosè. Il simigliante facevano ancora dei buoi.

13. E poi cossero la Pasqua al fuoco, secondo ch'è ordinatò; ma cossero le altre vivande consacrate in caldaie, ed in pentole, ed in pignatte; e le mandarono prestamente a tutto il comun popolo.

14. E poi essi apparecchiarono per sè e per li sacerdoti; perciocchè i sacerdoti, figliuoli d'Aaronne, furono occupati infino alla notte in offerir gli olocausti ed i grassi; perciò, i Leviti apparecchiarono per sè, e per li sacerdoti, figliuoli d'Aaronne.

15. I cantori ancora, figliuoli di Asaf, stavano vacando all'ufficio loro, secondo il comandamento di Davide, e di Asaf, e di Heman, e di Iedutun, veggente del re; e i portinai stavano in ciascuna porta; e non accadde loro rimuoversi dal lor ministerio; perciocchè i Leviti, lor fratelli, apparecchiavano loro.

16. Così tutto il servigio del Signore fu in quel dì ordinato, per far la Pasqua, e per offerir gli olocausti sopra l'Altare del Signore, secondo il comandamento del re Giosia.

17. Ed i figliuoli d'Israele, che si ritrovarono, celebrarono in quel tempo la Pasqua, e la festa degli Azzimi, per sette giorni.

18. E giammai non era stata celebrata in Israele Pasqua simile a questa, dal tempo del profeta Samuele; e niuno dei re d'Israele celebrò giammai Pasqua tale, qual celebrò Giosia, insieme co' sacerdoti, e co' Leviti, e con tutto Giuda ed Israele, che si ritrovò, e con gli abitanti di Gerusalemme.

19. Questa Pasqua fu celebrata l'anno diciottesimo del regno di Giosia.

20. DOPO tutte queste cose, quando Giosia ebbe ristabilito l'ordine della Casa del Signore, Neco, re di Egitto, salì per far guerra in Carchemis, in su l'Eufrate; e Giosia gli andò incontro.

21. Ma Neco gli mandò messi, a dirgli: Che vi è egli fra me e te, re di Giuda? io non sono oggi salito contro a te; anzi contro alla casa che mi fa guerra; e Iddio mi ha detto che mi affrettassi; resta d'opporti a Dio, il quale è meco; acciocchè egli non ti distrugga.

22. Ma Giosia non si volle storre dal suo proponimento di andare contro ad esso; anzi si travestì per dargli battaglia; e non attese alle parole di Neco, procedenti dalla bocca di Dio; e venne nella campagna di Meghiddo, per dargli battaglia.

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