14. Quando Ietro vide tutto quello che Mosè aveva da fare per il popolo, gli disse:— Perché fai così? Perché giudichi da solo, costringendo il popolo ad attendere da mattino a sera?
15. Mosè rispose al suocero:— Il popolo mi cerca per conoscere la volontà di Dio.
16. Quando c’è qualcosa tra loro, vengono da me. Io esamino le loro controversie e faccio conoscere le leggi e gli insegnamenti di Dio.
17. Suo suocero riprese:— Non va bene fare così!
18. Tu e la tua gente finirete per crollare! È un compito troppo pesante per te; non puoi farcela da solo!
19. Ascolta, voglio darti un consiglio e Dio sia con te! Sta’ davanti a Dio in nome del popolo per presentargli i vari problemi.
20. Spiegherai alla gente le leggi e gli insegnamenti di Dio; indicherai loro la via da seguire e quello che devono fare.
21. Per il resto sceglierai tra tutto il popolo uomini seri, rispettosi di Dio, uomini che amano la verità e non si lasciano corrompere. Li porrai come responsabili di gruppi di mille, di cento, di cinquanta e dieci persone.
22. Essi dovranno risolvere le questioni del popolo in ogni circostanza. Presenteranno a te soltanto le questioni importanti; le altre, le regoleranno da soli. Così il tuo compito sarà meno pesante perché essi lo porteranno con te.
23. Se tu fai così — e se questo è volontà del Signore — potrai resistere, e anche tutta questa gente potrà raggiungere sicura la sua meta.
24. Mosè diede retta al suocero e fece quello che gli aveva suggerito.
25. Scelse, dunque, fra tutti gli Israeliti uomini capaci e li pose a capo del popolo, come responsabili di gruppi di mille, di cento, di cinquanta e di dieci persone.
26. Essi giudicavano le questioni del popolo in ogni circostanza: quelle difficili le presentavano a Mosè e regolavano da soli tutte le altre.
27. Poi Mosè salutò il suocero, che tornò nella sua terra di Madian.