8. E il signore lodò l’ingiusto fattore, perciocchè avea fatto avvedutamente; poichè i figliuoli di questo secolo sono più avveduti, nella lor generazione, che i figliuoli della luce.
9. Io altresì vi dico: Fatevi degli amici delle ricchezze ingiuste; acciocchè quando verrete meno, vi ricevano ne’ tabernacoli eterni.
10. Chi è leale nel poco, è anche leale nell’assai; e chi è ingiusto nel poco, è anche ingiusto nell’assai.
11. Se dunque voi non siete stati leali nelle ricchezze ingiuste, chi vi fiderà le vere?
12. E se non siete stati leali nell’altrui, chi vi darà il vostro?
13. Niun famiglio può servire a due signori; perciocchè, o ne odierà l’uno, ed amerà l’altro; ovvero, si atterrà all’uno, e sprezzerà l’altro; voi non potete servire a Dio, ed a Mammona.
14. OR i Farisei, ch’erano avari, udivano anch’essi tutte queste cose, e lo beffavano.
15. Ed egli disse loro: Voi siete que’ che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Iddio conosce i vostri cuori; perciocchè quel ch’è eccelso appo gli uomini è cosa abominevole nel cospetto di Dio.
16. La legge e i profeti sono stati infino a Giovanni; da quel tempo il regno di Dio è evangelizzato, ed ognuno vi entra per forza.
17. Or egli è più agevole che il cielo e la terra passino, che non che un sol punto della legge cada.
18. Chiunque manda via la sua moglie, e ne sposa un’altra, commette adulterio; e chiunque sposa la donna mandata via dal marito commette adulterio.
19. OR vi era un uomo ricco, il qual si vestiva di porpora e di bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente.
20. Vi era altresì un mendico, chiamato Lazaro, il quale giaceva alla porta d’esso, pieno d’ulceri.
21. E desiderava saziarsi delle miche che cadevano dalla tavola del ricco; anzi ancora i cani venivano, e leccavano le sue ulceri.
22. Or avvenne che il mendico morì, e fu portato dagli angeli nel seno d’Abrahamo; e il ricco morì anch’egli, e fu seppellito.
23. Ed essendo ne’ tormenti nell’inferno, alzò gli occhi, e vide da lungi Abrahamo, e Lazaro nel seno d’esso.
24. Ed egli, gridando, disse: Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazaro, acciocchè intinga la punta del dito nell’acqua; e mi rinfreschi la lingua; perciocchè io son tormentato in questa fiamma.